Le grandi Montagne in Valle d'Aosta: organizza le tue ferie
I sistemi montuosi valdostani tracciano contro il cielo un profilo in cui è facile riconoscere quattro vette ben note agli alpinisti: il Monte Bianco (4.810 m), montagna scolpita nel granito e seconda in Europa solo all'Elbrus, del Caucaso; il Monte Cervino (4.478 m), dalla caratteristica forma piramidale; il Monte Rosa (4.634 m), seconda montagna delle Alpi per altezza; e il Gran Paradiso (4.061 m), unico “4.000” interamente compreso in territorio italiano.
Monte Bianco
Per molti il Monte Bianco è semplicemente la montagna più alta d’Europa e i suoi 4810 m certamente confermano questo indiscusso primato. Ma in realtà il Monte Bianco è anche altro in fatto di primati, storia e natura. Il Monte Bianco custodisce infatti una storia senza uguali, è stato negli anni spettatore inerte, causa e oggetto di tante imprese, di tante sfide.
La nascita dell’alpinismo (prima ascensione del Monte Bianco fu realizzata da Jacques Balmat (24 anni - cercatore di cristalli) e da Michel Gabriel Paccard, (29 anni - medico condotto) è probabilmente riconducibile alle prime imprese di scalata tentate in questi luoghi.
Con l’attrezzatura adeguata e un accompagnatore esperto è possibile vivere appieno il Monte Bianco: sentire la neve che scricchiola sotto i ramponi e vedere il gioco di luci e colori che la neve regala procedendo verso la vetta (dalla via italiana o da quella francese).
Ugualmente suggestive le emozioni che si provano sul tetto d’Europa salendo in funivia (il “tour du Mont Blanc”: Courmayeur – Punta Helbronner – Aguilles de Midi - Chamonix) e potendo fermarsi a vari livelli per poter contemplare il panorama, il giardino botanico Saussurea e la mostra di cristalli.
Monte Cervino
Se ci chiedessero di rappresentare una montagna, molti di noi disegnerebbero una piramide con le basi massicce saldamente piantate sulla terra e la cima slanciata verso il cielo.
Ebbene il Cervino è proprio così: una montagna perfetta. Di forma piramidale molto pronunciata, si erge isolato dal resto della catena montuosa a cui appartiene.
È circondato da una vasta area sciistica — una delle più ampie d'Europa, meta degli sciatori di tutto il mondo — e domina maestoso i paesi di Breuil-Cervinia in Italia e di Zermatt in Svizzera.
Il Cervino (4.478 metri) fu conquistato per la prima volta dal lato svizzero, il 14 luglio 1865, da Edward Whymper e da altri compagni di cordata, quattro dei quali morirono tragicamente durante la discesa. Pochissimi giorni dopo, una cordata interamente italiana, guidata da Jean - Antoine Carrel, lo scalò dal lato italiano.
Monte Rosa
C’è chi attribuisce il nome di questa vetta ad eventi atmosferici più o meno anomali. Le versioni sono molte, dal riflesso rosa che “dipinge” la neve all’alba e al tramonto a chi sostiene che un forte vento che soffiava dal deserto sporcò la neve di granelli di sabbia che diedero così al massiccio questo colore.
Molto più semplicemente una spiegazione sicuramente certa è data, come spesso accade, dalla lingua. "Rouese" è la vera origine del nome Monte Rosa. Questo termine significa ghiacciaio in "patois", antica lingua parlata dalle popolazioni della zone circostanti. Il Monte Rosa appartiene alla catena delle Alpi Pennine delle quali ne è il padrone assoluto dall’alto dei suoi 4634 metri raggiunti dalla Punta Dufour.
Nell’intero arco alpino il Monte Rosa è superato in altezza solo dai 4.808 metri del Monte Bianco. Questo massiccio, oltre ad essere il più alto tra le alpi Pennine, detiene altri record da guinness, primati che con tutta sincerità crediamo non saranno battuti facilmente. La parete est del Monte Rosa è infatti la più alta delle Alpi.
Questo è dovuto alla sua verticalità e alla sua altezza. La Silbersattel (Sella d'Argento) è il colle che, con i suoi 4.517 metri di quota, divide la Punta Dufour dalla Punta Nordend: esso è il più alto delle Alpi. Anche per la sua "mole" non ha rivali. Infatti il Monte Rosa viene considerato (oltre i 4.000 metri) il più massiccio in virtù della sua enorme massa.
Oggi il monte rosa ospita un importante comprensorio sciistico intervallivo che racchiude la valle di Gressoney, Champoluc e Alagna Valsesia per il Piemonte.
Gran Paradiso
Mai nome fu così azzeccato. Il Gran Paradiso, gigante italiano custode dell’omonimo parco Nazionale é davvero uno spettacolo della Natura. È l’unica montagna collocata completamente in territorio italiano capace di guardare il mare dall’alto dei suoi 4061 metri.
Questa vetta presenta un versante davvero agghiacciante sul lato della Valle di Cogne: una colossale parete rocciosa con un salto di circa 700 m si innalza infatti da un ghiacciaio il cui nome è per sé stesso già molto significativo: Tribolazione!
L’ascesa di questa montagna è più “agevole” dal Rifugio “Vittorio Emanuele”. Il Rifugio, raggiungibile percorrendo un comodo sentiero che si snoda dalla loc. Pont di Valsavarenche è un buon punto di partenza per arrivare in vetta.
Ma tutto ciò è possibile solo per i professionisti esperti, mentre per tutti gli altri sarà già grande il privilegio di camminare nei sentieri del Parco e ammirare questo monumento della natura in tutta la sua maestà. Cogne e la Valnontey e Valsavarenche sono i territori dai quali godere meglio della sua vista, della fauna che abita il Parco e della flora rarissima che lo adorna.