Museo della fauna Beck Peccoz: ferie e villeggiatura in Valle d'Aosta

Museo Regionale della Fauna Alpina Beck PeccozA Gressoney-Saint-Jean, vicino a Villa Margherita, l'antica palazzina di caccia dei Baroni Beck-Peccoz accoglie il Museo Regionale della Fauna Alpina

L'esposizione è sviluppata su due piani; al piano terra trovano posto quattro sale espositive tematiche dedicate alla sistematica, all'anatomia, alla morfologia e alla biologia dei vertebrati di montagna.

Grazie all'ausilio di vetrine e pannelli descrittivi, gli argomenti trattati risultano di facile comprensione. Periodicamente, una di queste sale è dedicata ad una mostra legata ai diversi aspetti geografici, storici, zoologici e etnologici dell'ambiente alpino.

Al primo piano fanno bella mostra i 2000 trofei di caccia della collezione Beck-Peccoz e i diorami raffiguranti le principali specie di fauna selvatica della Valle d'Aosta (cervo, stambecco, camoscio, capriolo). Di grande interesse è poi la sala delle armi dove sono esposte armi lunghe, corte, da tiro e militari appartenute alla famiglia Beck-Peccoz.

Museo regionale della fauna alpina
Loc. Predeloasch, 9
11025 GRESSONEY-SAINT-JEAN (AO)
Telefono: 0125 355406
Fax: 0125 355406

Il Barone Luigi Beck Peccoz, discendente da una nobile famiglia "Walser", nel suo testamento datato Augsburg, 11 febbraio 1882, ordinò che la sua collezione di trofei fosse trasportata a Gressoney e sistemata in un edificio espressamente costruito destinando a ciò un cospicuo capitale. 
I fratelli Antonio e Carlo, suoi esecutori testamentari, agli inizi del 1900, fecero erigere il Museo a Gressoney-Saint-Jean, in località Predeloasch, a pochi metri da Villa Margherita.

All'interno della palazzina, in sale decorate con affreschi in stile tedesco, fu riunita ed esposta da Egon Beck Peccoz, figlio di Antonio, la rara e ricca collezione costituita da trofei di caccia, da armi antiche nonché da altri preziosi reliquie di famiglia quali ritratti, quadri, libri e pubblicazioni inerenti la fauna e la flora alpina.

L'edificio completo delle collezioni dei trofei e delle armi antiche fu acquistato dalla Regione Valle d'Aosta nel 1986.
Il Corpo Forestale Valdostano, incaricato dell'allestimento dell'edificio, ha progettato e realizzato un nuovo disegno museografico provvedendo al tempo stesso alla conservazione ed alla salvaguardia delle collezioni storiche.

Il piano terreno, originariamente destinato ad abitazione, è stato restaurato ed adibito a sede espositiva. Il nuovo allestimento, inserito in un ambiente architettonico mitteleuropeo, è stato realizzato secondo criteri espositivi atti ad spiegare i principali aspetti scientifici della fauna locale.
 

La collezione dei trofei di caccia

Johann Christoph Beck (1749-1818), appartenendo ad una stirpe di appassionati cacciatori, era rimasto colpito dalla varietà di corna e di palchi che aveva potuto osservare nel corso dei suoi viaggi al di là delle Alpi, dapprima durante l'esercizio dei suoi commerci e poi in qualità di responsabile di un settore di approvvigionamento dell'esercito di Napoleone. Così, ad ogni occasione, acquistava i trofei di caccia che a suo avviso presentavano caratteri particolari, subendo inconsciamente la tendenza illuministica del tempo di raccogliere e catalogare le anomalie della natura. A lui si deve il primo e il più antico nucleo della raccolta.

Successivamente il figlio Joseph Anton (1808-1882) completava con magnificenza la collezione, stimolato anche dalla moda dell'epoca per cui le grandi famiglie bavaresi ornavano i loro palazzi di straordinari trofei di caccia, una specie di gara in cui lui fu il vincitore; per questo motivo il Re Luigi I° di Baviera, nel conferirgli il titolo nobiliare, gli consentì di raffigurare nello stemma di famiglia un cervo, sostituito poi da uno stambecco dal re Carlo Alberto al momento del riconoscimento del titolo nel Regno del Piemonte.

La raccolta fu poi trasferita da Augsburg al paese di origine, Gressoney-Saint-Jean, e solo parzialmente esposta (per motivi di spazio) nella casa della piazza inferiore, denominata poi Umberto I. I figli Luigi, Antonio e Carlo costruirono nel 1904 l'attuale palazzina.

La collezione di circa 2000 pezzi (corna e palchi montati su scudi) comprende camosci, stambecchi, cervi, caprioli e diversi trofei di fauna selvatica nostrana ed esotica. Di particolare interesse sono gli esemplari di capriolo siberiano (Capreolus pygargus) e di incrocio fra capra e stambecco.
La qualità dei trofei e gli interessanti esempi di malformazione ossea di varia natura, conferiscono alla raccolta una rilevante importanza storica e scientifica.
 

La collezione delle armi

Al primo piano del museo vi è una piccola, ma molto interessante armeria. Nelle vetrine originali è esposta una collezione di armi lunghe, corte, da tiro e militari, comprendente 90 pezzi.
Particolarmente interessanti sono le armi lunghe da caccia ad avancarica e retrocarica. Si tratta perlopiù di armi combinate: palla e pallini, billing, drilling e canne sovrapposte.

I fucili da caccia esposti sono provvisti di sofisticati meccanismi, hanno le canne in fine damasco e i legni dei calci in radica di noce. Le bascule e le piastre sono finemente incise con soggetti venatori.

Questi fucili, giunti a noi in ottime condizioni, sono pezzi unici con i quali i Baroni Beck Peccoz hanno esercitato le loro cacce nel periodo dall'inizio dell'ottocento ai primi del novecento.

 

Per ulteriori informazioni

Ufficio del turismo - Gressoney-Saint-Jean
Villa Deslex Lyskamm Waeg 8
11025 GRESSONEY-SAINT-JEAN (AO)
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Fax: 0125 355895
E-mail: gressoneysaintjean@turismo.vda.it