Escursioni in Valle d'Aosta: sport e divertimento
Escursioni di un giorno
In Valle d’Aosta, si trovano giornate adatte a una piacevole camminata un po’ in tutte le stagioni: in primavera, col risveglio della natura, nel suggestivo contrasto con porzioni di paesaggio ancora innevate; in estate – il periodo migliore per le escursioni ad alta quota – per le lunghe giornate a disposizione dal tempo generalmente stabile; in autunno, per una varietà non comune dei colori circostanti.
Alcuni itinerari corrispondono a piacevoli e facili passeggiate, altri sono più lunghi e impegnativi. Che si tratti di scampagnate d’un paio di ore o di un’intera giornata, la ricompensa è quella di raggiungere, senza fretta e cogliendo le sfumature del percorso, luoghi di straordinaria e incontaminata bellezza, dove la fatica scompare davanti al fascino degli scenari.
Le passeggiate proposte non presentano particolari difficoltà tuttavia, trattandosi di percorsi in montagna, è importante valutare sempre la propria preparazione fisica, l’idoneità della propria attrezzatura e le condizioni meteorologiche. La ricerca sul sito consente di scegliere la località o circoscrivere la zona in un raggio limitato dalla località prescelta.
La Via Alpina
L’itinerario escursionistico “Via Alpina” percorre tutto l’arco Alpino, da Monaco a Trieste, attraverso 8 nazioni, transitando anche in Valle d’Aosta, con 2 varianti contraddistinte dai colori rosso e blu. L’itinerario “blu” percorre la zona del Monte Rosa e si incrocia con il “grande sentiero Walser”, nella valle di Gressoney, località che si presta a visite di carattere storico, antropologico e naturalistico (Castel Savoia, il Centro di cultura Walser e il Museo regionale della Fauna Alpina).
L’itinerario procede poi verso la Valle d’Ayas, toccando Challand-Saint-Victor , la riserva naturale del lago di Villa e Verrès, sede del castello omonimo. Attraversa quindi il Parco regionale del Mont Avic e prosegue verso il Piemonte. Ricco di interesse naturalistico e di storia è anche l’itinerario “rosso”, che entra in Valle d’Aosta dalla Svizzera attraverso il colle del Gran San Bernardo noto per l’Ospizio e per i suoi cani e si snoda nel vallone di Vertosan.
L'itinerario scende rapidamente da Cérellaz, lungo il pendio della vallata centrale della regione e, dopo aver attraversato diversi villaggi e la Dora Baltea, risale lungo la Valgrisenche.
Tra prati ed ampi boschi, giunge alla riserva naturale del Lac Lolair; sul fondo della vallata si può scorgere l'imponente muro della diga di Beauregard. Il percorso prosegue poi verso il Col du Mont, antica via di transito tra la Valle d'Aosta e la Tarentaise, superando il confine con la Francia.
Alta Via numero 1
L’Alta Via n. 1, chiamata alta via dei giganti, è un itinerario escursionistico dallo scenario unico: si sviluppa infatti ai piedi dei massicci più elevati d’Europa quali il Monte Rosa, il Cervino e il Monte Bianco. Questo itinerario offre, accanto ai superbi esempi di architettura naturale delle Alpi, basti pensare all’elegante piramide del Cervino, impareggiabili testimonianze di architettura rurale, strettamente legata alla vita degli alpeggi, come le costruzioni tradizionali Walser della Valle di Gressoney e dell’Alta Valle di Ayas.
Tracciata lungo la sinistra orografica della Dora Baltea, l’Alta Via n.1 è percorribile da chiunque poiché si snoda lungo sentieri ben tracciati,con larghezza media di 80 cm. e interamente segnalati. L’escursionista abituato a camminare in montagna potrà percorrerla integralmente, mentre coloro che vogliono provare, per la prima volta, l’esperienza dell’andare per sentieri, potranno percorrerne anche solo qualche breve tratto, più in basso.
L’itinerario conduce da Donnas a Courmayeur, con 17 tappe giornaliere che richiedono in media 3-5 ore di marcia ciascuna, offrendo punti di sosta per ogni esigenza: campeggi, bivacchi, rifugi, alberghi e dormitori. Il percorso scende, quasi ad ogni tappa, nel fondovalle dove è possibile usufruire dei servizi dei paesi oppure interrompere il tragitto con rientro in autobus.
L’itinerario è percorribile nei mesi estivi e si sviluppa nella media e alta montagna, fra prati, pascoli, boschi e pietraie, mantenendosi ad una quota media di 2.000 metri e sfiorando spesso i 3.000 m. (sul Col Malatrà si raggiungono i 2925 m.).
L’elevato valore naturalistico di questi ambienti, che testimoniano il rispetto e l’equilibrio della cultura contadina tradizionale nell’uso delle risorse del territorio, e le alte e famose montagne, cariche di storia e di imprese, che ne fungono da superba cornice, offrono un quadro d’altri tempi che l’escursionista dovrà semplicemente ammirare ed apprezzare.
Intervallivo 102
L’intervallivo 102 parte da Pont Suaz, nel comune di Charvensod, risale fino alla cappella di San Grato, nei pressi di Pila, per giungere, fra boschi di conifere e pascoli, al lago di Chamolé. Oltrepassa quindi il panoramico Colle di Chamolé, e ridiscende al Rifugio Arbolle, ai piedi del Monte Emilius.
L’itinerario prosegue poi all’interno di verdi e graziose valli, fino a superare, dapprima, il colle di Arbolle (3.155 m) - quota massima raggiunta dall’itinerario - e poi il colle delle Laures, per entrare nel selvaggio vallone del Grauson, in un tratto che propone paesaggi alpini di pascoli d’alta quota alternati da pietraie e laghetti d’origine glaciale.
Il sentiero oltrepassa poi il col di Saint-Marcel, che dà accesso all’incontaminato vallone delle Druges, per prendere nuovamente quota fino al colle di Lavodilec, giungendo nell’incantevole valle di Clavalité. Dal colle di Medzove, entra nel territorio del Parco regionale del Mont Avic , parco naturale che si estende per circa 5.800 ettari in territori estremamente suggestivi e pressoché incontaminati.
Accarezzati diversi specchi d’acqua contornati dal caratteristico bosco di Pino uncinato, l’itinerario fa tappa al Rifugio Barbustel, prima di scendere, dopo un breve sconfinamento nel comune di Champorcher, fino al capoluogo di Champdepraz.
Tour des Combins
Praticabile da luglio a settembre, è un trekking impegnativo, ma accessibile agli escursionisti allenati; offre un’esperienza indimenticabile, dall’Italia alla Svizzera di rifugio in rifugio attraverso valli alpine con grandiosi panorami sulle alte cime circostanti. L’itinerario si sviluppa per circa 100 Km, ad un’altitudine che oscilla tra i 1.300 e i 2.800 m, ed è percorribile in circa 7 giorni di cammino.
Il tracciato entra in Valle d’Aosta dal colle del Gran San Bernardo (2.450 m), accogliente punto di sosta costruito nel 1050 e gestito dai canonici di San Bernardo, sito famoso per i suoi cani e per l’Ospizio. Scende poi fino al borgo di Saint-Rhêmy-en-Bosses, percorrendo la nota Via Francigena, quindi prosegue verso i territori di Saint-Oyen e di Etroubles, per inoltrarsi nel vallone di Menouve fino all’alpe Pointier.
Da qui inizia la ripida ascesa verso il col di Champillon, spartiacque fra i territori di Etroubles ed Ollomont. Dal colle il sentiero perde rapidamente quota, offrendo splendide vedute sul Grand Combin, e raggiunge il rifugio Letey, per poi dirigersi verso il col Fenêtre Durand, dove entra nuovamente in territorio elvetico.
In Svizzera, il tracciato si porta in prossimità del lago di Mauvoisin e riprende quota fino al col des Otanes. Dopo vari saliscendi, risale nuovamente verso il col de Mille per giungere infine a Bourg-Saint-Pierre; da lì muove verso il lago artificiale di Toules, dove inizia l’ascesa per il colle del Gran San Bernardo.
Tour du Mont Blanc
Il Tour du Mont Blanc è un trekking spettacolare che si distende intorno al massiccio del Monte Bianco, attraverso i territori italiano, svizzero e francese, e regala, a chi lo percorre, i panorami unici della catena più alta d’Europa: severe pareti rocciose, ghiacciai incombenti, lunghe morene ghiaiose, pascoli e praterie.
L’itinerario si sviluppa per quasi 170 km ed è percorribile in circa 10 giorni di cammino; entra in Valle d’Aosta dal col de La Seigne e prosegue nell’alta Val Veny, fino al rifugio Elisabetta, da dove scende al lac Combal. Il tracciato sale poi agli alpeggi dell’Arp Vieille, avanzando con un panoramico saliscendi fino al lac Chécrouit e al rifugio Maison Vieille, prima di giungere nel fondovalle, a Dolonne e a Courmayeur.
Dal paese il percorso sale al rifugio Bertone, quindi percorre tutta la Val Ferret su un sentiero a mezza costa, vero e proprio balcone panoramico sulla catena del Bianco: dalla guglia dell’Aiguille Noire de Peuteurey alla vetta del Bianco, dal dente del Gigante fino alle Grandes Jorasses e al Mont Dolent.
Si arriva così dapprima al rifugio Bonatti e poi, proseguendo in direzione della testata della Val Ferret, al rifugio Elena, per risalire verso il col du Grand Ferret, al confine elvetico. In Svizzera, il tracciato tocca le località di La Fouly e Champex ed entra quindi in Francia dal Col de la Balme; transita nei pressi di Chamonix e Les Houches e valica, infine, il col de la Croix e il col de La Seigne per rientrare in Valle d’Aosta.